Più mamma= meno donna?

Mi è capitato spesso di confrontarmi con altre mamme sull’impatto che la maternità ha sul percepirsi donna.

Non una donna nuova, la donna che si era.

Con alcune ho avuto aspre discussioni perché sovente mi sono sentita giudicata (sicuramente anche loro da parte mia, ovvio): secondo queste mamme niente deve essere sacrificato sull’altare della famiglia, niente di ciò che si era prima deve cambiare.

Chiaramente non sono d’accordo.

Ho vissuto la mia prima maternità in modo totalizzante, spesso mi sono sentita risucchiata dal dedicare costantemente attenzioni ed energia, ho trascurato tutti, marito ed amici, per mio figlio.

Ma è stata una fase, con il tempo sono riuscita a ristabilire equilibri nuovi ed a capire (e far capire) che quando si ha un figlio tutto è in evoluzione.

Nel periodo in cui non mi sarei mai nemmeno sognata di prendere in considerazione un’uscita con le amiche, venivo attaccata da gente che con le amiche partiva per una settimana dall’altro capo del mondo, mollando il pupo di otto mesi dai nonni.

Io allibita da loro e loro allibita da me.

Il mio pensiero è piuttosto lineare, magari non è condivisibile da tutti, ma è molto semplice: New York tra 5 anni sarà ancora là, la stessa; mio figlio invece cresce più veloce della luce e le mie rinunce (che poi non vivo come tali) saranno transitorie.

Il mio essere donna non significa più andare a ballare, andare in vacanza, divertirmi e farmi i fattacci miei.

Non solo, non subito.

Il mio essere donna passa necessariamente dal mio essere mamma.

Non capisco chi mette su una bilancia queste due cose, come se fossero incompatibili: se sei più mamma sei meno donna.

Sono donna e sono mamma, al 50 e 50, ma in modo diverso e plasmato sui bisogni della mia famiglia.

Mettersi da parte per un periodo non significa perdere se stesse.

Ora la serata fuori con le mie amiche la faccio, non spesso, ma la faccio: mio figlio ha un’età diversa, comprende che “vado ma torno”, è tranquillo a casa col papà mentre io non ci sono.

Tra dieci anni è facile che la pizza con i coetanei se la mangi lui, ed allora anche il mio margine di libertà sarà più ampio.

Avrò perso qualcosa nel frattempo? Non credo, probabilmente ci avrò guadagnato.

Tempus fugit, memento.

Michela

Foto di Giulio Bernardi

4 pensieri riguardo “Più mamma= meno donna?”

  1. sono molto d’accordo. Io sono la donna che sono perchè sono anche mamma. Poi che ci sia il periodo tzunami mi pare ovvio. Non tocco l’argomento “lo lascio con il papà per avere uno spazio” perchè ultimamente sono piuttosto insofferente verso chi non lascerebbe mai suo figlio con il padre perchè non è capace. ma chi ti sei presa?

  2. Ecco. Ci siamo. Io la penso proprio come te. E aggiungo: molte donne che non vogliono cambiare una virgola nei loro schemi e che mollano anche spesso i figli ai nonni/ asilo più del necessario perdono la grande occasione di farsi conoscere fino in fondo dai figli stessi (e qui, vice-versa!). E questo non viene facilmente recuperato nel tempo; le serate, i viaggi, lo svago, ecc; sì!

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