La Fascia mi ha salvata!

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E’ da un pò di tempo che non scrivo sul blog, ma non per mancanza di argomenti, anzi, ultimamente stanno succedendo così tante cose, belle, ma purtroppo, anche brutte,e sono così piena di impegn,i che non saprei proprio da dove cominciare a raccontare.

Tra i vari argomenti che vorrei trattare c’è quello del “portare i piccoli”.

Premetto di non essere una mamma canguro “addicted”, ossia una di quelle mamme che non usano mai il passeggino, e magari neppure ce l’hanno, ma vanno sempre a spasso con i loro bimbi in fascia, mei tai o altro tipo di supporto ergonomico, però devo dire che mi sono avvicinata al mondo del portare un pò per caso e ne sono felice. Oggi vi racconto la mia esperienza. Continua a leggere La Fascia mi ha salvata!

Laura, colori passione e fantasia

Laura Cortinovis

Ecco mi presento! Laura, 37enne che cerca in ogni modo di mantenere un cuore bambino, mamma di Folletta e Gnometto, i miei colori più belli. Loro sono la mia fonte di ispirazione più incredibile, la parte del cuore che batte più forte. La mia bambina e il mio bambino sono l’energia che mi spinge ad inseguire i miei sogni.

Poi sono un’insegnante di sostegno della scuola primaria. Un lavoro che mi permette di vedere con i miei occhi quanto siano importanti le ”diversità” e come l’individualità di ciascuno sia un tesoro da preservare e proteggere. Da qualche mese sono autrice e illustratrice di un libro per bambini che rappresenta una strada meravigliosa che non voglio abbandonare.

E poi c’è la mia casetta virtuale: il mio blog! “I colori di Laura” è un grande contenitore di sogni. Continua a leggere Laura, colori passione e fantasia

In lizza per il Fattore Mamma Award!

fattoremamma-award

Il gruppo di “da mamma a mamma… da donna a donna” è lieto di comunicarvi che il progetto è stato ritenuto idoneo per partecipare al FattoreMamma Award 2014!

Se vi piace l’idea di fondo, se vi piace il blog, se vi siete immedesimati in un articolo, se vi abbiamo fatti ridere, piangere, pensare…

Se avete lasciato un commento, se avete condiviso un post, se vi siete iscritti al gruppo o seguite la nostra pagina…

Bé, aspettiamo il vostro voto!!

Cliccate se vi va di vedere la presentazione che ha preparato

Arianna:

Presentazione-da-mamma-a-mamma

Come si vota?

Accedete a  bottone-vota

vi basteranno due secondi netti 🙂  siamo il numero 10!!!

Grazie milleeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Stuzzica libro. Riflessioni sui libri per bambini da 0 a 6 anni.

Eccomi qui, come promesso scrivo di un bellissimo incontro avvenuto la settimana scorsa presso lo spazio bimbi di Torre Boldone.
La serata, già dal contenuto, pareva vermanete interessante: i libri per i bambini. Lo teneva una bravissima educatrice, Ursula Grüner, che in tempi veramente non sospetti ho conosciuto perché io facevo da educatrice ai suoi bambini (allora bambini) negli scout a Torre Boldone.
Le strade nella vita si incrociano…
Comunque, vuoi perché i libri sono sempre stati la mia passione, il mio studio e oggi (seppur faticosamente) la mia professione, vuoi perché ho uno gnomo librofilo in casa, mi sono detta: andiamo!
Nonostante la stanchezza da fine giornata mi sono infilata le scarpe e sono andata a questo spazio bimbi.
La serata si è rivelata veramente interessante, Ursula ci ha presentato tanti libri, per ogni età, e da come ce li mostrava si vedeva che erano stati scelti con cura e letti da lei più volte.
Oltre alla bella carrellata, mi sono piaciuti i vari messaggi educativi che ha lanciato, sempre con molta semplicità ma con grande convinzione.

1- non esiste un’età per cominciare a leggere libri con i nostri bambini. Ovvero non sono mai troppo piccoli per stare vicino a noi o in braccio e lasciarsi cullare da immagini e parole. Certamente i primi libricini devono avere immagini appropriate, semplici, così come le storie. Un capitolo a se stante viene occupato dai libri che pongono attenzione, oltre che sul contenuto, sulla sonorità e musicalità delle storie: è l’esempio delle filastrocche e dei libricini in rima. Attingono questi spesso dalla tradizione orale e per ogni mamma rileggere queste filastrocche è anche oltre che un percorso avanti con i propri bimbi un cammino a ritroso nella propria infanzia.

2-ai bimbi piace la ripetitività. Che scoperta, mi direte, chi fra noi non conosce praticamente a memoria interi librici perché per un certo periodo ci è sempre stata chiesta solo e soltanto quella storia prima di andare a letto? Questo perché la ripetitività tranquillizza, crea un rito, sapere che il finale lieto è lì, pronto ad accoglierli alle ultime pagine, permette ai piccini di affrontare con serenità lupi, streghe ed ogni sorta di difficoltà!

3- i libri devono scatenare la curiosità dei bambini. Attenzione: ogni bimbo è diverso e unico ed è giusto che vengano scelti libri in base alle sue passioni, al suo personale immaginario. Oggi esistono tantissimi libri, prendiamo del tempo per andare in libreria con i nostri cuccioli e scovare insieme il libro da comprare (e non lasciamoci guidare dalle masse o dai personaggi della tv – PEPPA PIG giusto per fare un nome casuale).

4-i libri devono contenere parole anche difficili. Queste, che in realtà sono difficili e nuove per loro, acquisiranno una sorta di “aura magica” e diventeranno conosciute e riconosciute dai bambini, che amplieranno il loro vocabolario. Certo occorre creare una sorta di “magia” intorno a queste parole, enfatizzandole mentre si legge, spiegandole, additandole nelle illustrazioni.

5- La lingua è un mezzo per comunicare l’affetto. Pensiamo a questo quando leggiamo ai nostri piccoli i libri

6- i libri scatenano la fantasia perché lasciano spazio all’immaginazione. I libri, anche quelli più strambi, surreali, creano sempre un ponte con la realtà, invitano a conoscere (e sperimentare) senza “fare la lezioncina” ma raccontando.

7- I libri mostrano la contemporaneità. Dagli anni ’80 c’è stata una vera rivoluzione nei libri per bambini e si è incominciato a pubblicare libri che raccontassero i mutamenti sociali: libri con bambini che vengono da lontano per trovare una mamma e un papà, libri dove ci sono solo una mamma o un papà, libri con famiglie con 2 papà, libri dove le mamme lavorano e i papà stanno a casa… insomma, se si vuole trovare l’abbandono della famiglia tradizionale per abbracciare le molte famiglie attuali si deve cercare nei libri per bambini

8- i libri possono raccontare le prime volte e stare vicini ai nostri piccoli mentre crescono: l’asilo, l’uso del vasino, l’arrivo di un fratello, i litigi con i compagni, le gite con la scuola…

9- i libri possono raccontare ai bambini anche le sensazioni “brutte” come la gelosia, la rabbia, la paura, e possono mostrare che è normale provarle ed è altrettanto normale superarle. I libri possono parlare ai bambini senza “filtri” e far dire al bambino quello che non riesce a dire. I libri accettano e aiutano i bambini

10- i libri coccolano i bambini. Ci sono libri il cui scopo (sia nella trama che nelle illustrazioni) è quello di coccolare i nostri piccini, regalando loro attimi di serenità, come quando si mettono il ciuccio in bocca.

11- i libri possono essere poetici. Non esiste un’età per avvicinarsi alla poesia delle cose, quindi perché non scegliere libri che attraverso i disegni o le descrizioni incantino?

12- i libri si possono rileggere negli anni. I libri migliori sono quelli che hanno più livelli e possono essere colti a più età.

Aggiungo io, dal piccolo della mia esperienza, che la differenza in termini di costi fra libri di qualità e libri “merchandising” non è molta. Allora scegliamo con cura libri che siano ben scritti e ben illustrati. Un libro deve essere un’esperienza che coinvolge almeno tre sensi: la vista, l’udito e il tatto (a volte il gusto, malgrado si cerchi di salvare le pagine da voraci lettori). Cerchiamo libri che appaghino i nostri bambini, che li facciano ammutolire dall’emozione, che facciano venir voglia di essere sfogliati ancora.
Soprattutto se i bambini stanno imparando a leggere cerchiamo libri che abbiano una bella grafica, un carattere bello e leggibile (come grandezza e font), libri con immagini non banali.
Libri che profumino di carta ed inchiostro, che abbiano colori non sempre e solo sgargianti ed eccessivi, ma anche tenui, libri che stupiscano per il formato (grandissimi o piccolini)…

Insomma, libri da restarne innamorati!

Giulia

Anello in filigrana

Nuova creazione!!

Nasce dalla combinazione di un anello a veretta con la tecnica della filigrana.

La lavorazione in filigrana è “a giorno”. Ovvero non è stata applicata sulla superficie dell’anello, ma è stata lavorata su uno spazio vuoto.

In questo modo il disegno creato dai fili d’argento risalta maggiormente.
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ilgattodargento.wordpress.com

Ma tu maestra, sei proprio un archeologo vero?”.

Ho colto con grande entusiasmo l’invito di Arianna a parlare di me, non perchè ami particolarmente farlo, anzi, ma, perchè penso che scrivere possa essere utile a mettere ordine dentro noi stessi, donando agli altri la propria esperienza.

Io mi chiamo Rosaria e sono mamma di Gioele, che a febbraio ha compiuto tre anni.

Nel luglio 2005, a 25 anni, tra lavori estivi, corsa all’ultimo esame per non perdere il diritto ad usufruire della borsa di studio e della residenza universitaria, ho conseguito la laurea in Archeologia Classica, con una tesi sul mondo dell’infanzia nel mondo antico. Se ci si mette a studiare materie quali Storia Antica, Archeologia, Egittologia, Letteratura Latina, Anatomia, Grammatica Greca è principalmente per passione e fame di conoscenza, una fame che, a mio avviso, non dovrebbe essere mai sazia.

Nel 2007 mi sono trasferita in Romagna, lasciando la Puglia, terra d’origine di mio padre, alla ricerca della mia strada e spinta dal desiderio di ricongiungermi con il mio allora fidanzato, attuale marito. Ho lavorato per qualche tempo nel settore delle Humane Resource, iniziando da uno stage, e, devo dire, che era un lavoro che mi piaceva. Successivamente ho lavorato per quasi tre anni come impiegata commerciale: era un “lavoro sicuro”.

Nel marzo 2010, ci siamo sposati ed abbiamo deciso di lasciare la città in cui vivevamo per realizzare un piccolo grande sogno: acquistare una casa in campagna, con un grande giardino nel quale far scorazzare i nostri figli. A soli due mesi dal matrimonio, in una sera di maggio, un test di gravidanza positivo, fatto mentre mio marito cucinava gli spaghetti al pomodoro, divenuti il mio piatto preferito, durante tutta la gravidanza. Conoscendo varie coppie che, desiderano ardentemente una gravidanza, ma, incontrano tante difficoltà sul loro cammino, abbiamo apprezzato ancora di più la celerità con la quale la vita ha voluto realizzare questo nostro grande desiderio.

Dopo la nascita di Gioele, la totale assenza di aiuti, la scarsità di strutture adeguate-ma, in merito a questo, penso di sfondare una porta aperta-il propendere per una genitorialità “ad alto contatto” e, conseguentemente, il desiderio di non demandare ad altri l’accudimento di nostro figlio e la sua educazione, per lo meno non nei primi mesi della sua vita, mi ha fatto subito comprendere che dovevo “inventarmi” un nuovo lavoro.

Ad un anno Gioele ha cominciato il nido part-time, ma, la ricerca di un lavoro “tradizionale” e “sicuro” si è rivelata, complice anche la crisi, difficoltosa. Prima della nascita di mio figlio, i colloqui di lavoro vertevano sulle mie esperienze e sulle tante competenze acquisite negli anni. Dopo la maternità, complici anche i miei 32 anni – e meno male che all’università mi sono data una mossa!- sembrava che io non fossi più io. Il mio curriculum, farcito di una laurea a pieni voti, qualche pubblicazione, esperienze di lavoro, anche presso aziende di un certo “peso”, lavori di responsailità, sembrava non contare più di tanto!

Il colloquio tipo era: “Ha figli?” “Si, uno””Quanti anni ha?” “Due anni” “Ha i nonni?” “No, ma mio figlio frequenta il nido ed, all’occorrenza ho anche la baby sitter” “Eh, ma se non ha i nonni, nelle vacanze che fa? Quando si ammala? Lei è molto competente ma…” . Non c’era nemmeno bisogno di proseguire oltre.

La ricerca del lavoro “alternativo” e più “compatibile” con la ferma volontà di crescere mio figlio si è rivelata altrettanto piena di salite. E allora che si fa? Ho cominciato a scavare dentro me stessa, ho metaforicamente tirato giù dal chiodo la mia laurea, ho disseppellito quell’amore mai spento per l’archeologia e la cultura.

Da più di un anno ho iniziato a progettare ed ad occuparmi della docenza di corsi di didattica archeologica. Collaboro con le scuole primarie, con associazioni culturali, con biblioteche e pinacoteche. I bambini mi guardano con ammirazione, mentre disseppeliscono dalla terra resti di dinosauri e tesori misteriosi e mi dicono “Ma tu, maestra, sei proprio un archeologo vero?”. Spesso, prima che io esca dalla classe, un bimbo si avvicina e mi regala un foglietto piegato, con disegnato un cuore rosa, o un biscotto, o un pezzo di merenda. Penso che non avrei potuto avere la fortuna di fare un lavoro più bello.

Le mie giacche e le mie scarpe con il tacco sono chiusi in una scatola, a favore di una vita in cui non conta l’apparire, ma conta la volontà di conoscere, la fame di sapere, la gioia di condividere con gli altri le proprie scoperte.

Quando lavoro di pomeriggio Gioele, che ormai frequenta la scuola primaria, mi accompagna ed è ben lieto di manipolare creta ed usare i pennelli.

In questo periodo ho incontrato tante altre mamme che, come me, per necessità e per scelta, hanno ripreso in mano la loro vita ed hanno ricominciato “da capo”. Ho incontrato tante donne fantastiche.

Ci sono altri sogni nel cassetto, altri sogni da realizzare, sento di essere in cammino, ma l’importante è avere la forza di rialzarsi e di ricominciare, sempre.

Rosaria

La mia pagina Facebook

 

“La gente ama molto dare quello che avrebbe bisogno di ricevere” ..O quello che avrebbe avuto bisogno di ricevere

Dopo tutte queste presentazioni, Michela, Valentina, Chiara e le altre diventa difficile presentarsi e dire:

Chi sono? domanda di per sé non cosi scontata

Posso dire da dove arrivo e cosa/chi/come vorrei essere..diventare

Anche se mi capita mi chiamino e mi riconoscano come Mamma Canguro, sono Serena, ho 39 anni, due figli, un ex-marito, un compagno. Abito in provincia di Bergamo.

Sono Mamma Canguro dal 2009, quando Alessandro mi ha dato la gioia e il dono di essere madre per la prima volta…o forse lo ero già da prima, ma ancora non lo sapevo…

Il 2009 segna una sorta di spartiacque tra quello che ero, quello che facevo, le cose in cui credevo, le priorità, prima tra tutte il lavoro: un lavoro in banca che fino ad allora mi aveva appassionato e che grazie a dedizione, impegno e non pochi sacrifici in un ambiente, checché se ne dica sostanzialmente maschilista, mi aveva portato ad un incarico di responsabilità come direttore di filiale prima a Milano e poi a Bergamo. Continua a leggere “La gente ama molto dare quello che avrebbe bisogno di ricevere” ..O quello che avrebbe avuto bisogno di ricevere

Antichizzare l’argento

L’Art Clay Silver è un materiale molto luminoso. Dopo la cottura e la lucidatura, l’argento 999 è sicuramente molto più brillante di quello che normalmente si trova in commercio (925). Questa caratteristica è parte del suo fascino e della sua bellezza.

Ma per ragioni varie, tra cui far risaltare scritte, incisioni, decorazioni, è possibile antichizzare il gioiello in modo da creare piacevoli contrasti.

L’antichizzazione non è altro che una tecnica per accelerare la naturale ossidazione dell’argento che viene ottenuta grazie all’uso dello zolfo. In commercio si trova una soluzione di acqua e zolfo, contenuta di solito in piccole boccette da 6cc.

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